martedì 1 dicembre 2009
Tuscania e la sua storia
La storia del popolamento di Tuscania ha inizio dalla fase finale del Bronzo.
Il corso del fiume Marta e dei suoi affluenti sono il polo di attrazione dei primi stanziamenti arcaici nella zona, che si insediano sui rilievi naturali formati dall'erosione delle acque.
A partire dal VII sec. a.C., bene individuati dalle rispettive necropoli, si definiscono sette insediamenti, collocati sulle alture che si snodano a sud e a nord dell'attuale colle di S. Pietro , considerato il fulcro del territorio ed il riferimento religioso-commerciale del complesso abitativo immediatamente adiacente ad un più vasto territorio che le fa corona in un raggio di almeno dieci chilometri.
A differenza di quasi tutti i centri arcaici etruschi, in Tuscania l'aggregazione dei villaggi in un'unico centro si verifica molto lentamente, fino a stabilizzarsi dalla seconda metà del IV Sec. a.C.. Evidentemente l'intreccio dei traffici economici, che fanno capo a questo nodo viario, introduce forme e spinte culturali che, almeno a periodi alterni, promuovono l'influenza di una cultura sulle altre, rallentando l'unità fisico-politica del Centro.
Nella prima fase arcaica, Tuscania fa certamente parte del territorio di Tarquinia , la cui influenza culturale si evidenzia nell'uso frequente e massiccio delle tombe ogivali con fenditura superiore o a camere assiali, con columen rappresentato in negativo.
L'uso contemporaneo di tombe a dado e semidado inserisce Tuscania nella cosiddetta cultura delle tombe rupestri di prima fase arcaica (Blera, San Giuliano, San Giovenale) , ritenuta di chiara ispirazione ceretana, come quella più evidente nei tumuli a tamburo circolare della necropoli di Ara del Tufo.
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